I commenti alla riflessione sulla apertura di Milano Trotto e la relativa appetibilità delle corse italiane danno lo spunto per riproporre quanto scritto 5 anni fa e purtroppo ancora oggi attuale:
DUNA
Per i più giovani e per quelli che sono riusciti a dimenticare la DUNA è un auto prodotta dalla Fiat tra la fine degli anni 80 e l’ inizio degli anni novanta.
Questo modello è famoso perché è stata giudicata la peggiore automobile prodotta in Italia dal dopoguerra ad oggi.
La sua apparizione sul mercato causò alla Fiat un crollo delle vendite e una caduta ancora più pesante una perdita enorme della credibilità dell’ azienda presso gli acquirenti italiani.
Chi furono i responsabili di questo epocale fallimento? Principalmente due: chi ha progettato la vettura e gli automobilisti.
I primi in quanto ideatori e costruttori della macchina ed i secondi che si rifiutavano, in quanto dotati di raziocinio di acquistare il catorcio, in mezzo ci stavano i concessionari che sebbene abili venditori nulla potevano se non cercare di vendere altro per sopravvivere.
Cosa c’ entra tutto questo con l’ ippica?
Cerchiamo di spiegarlo.
Oggi le corse ippiche sono come la DUNA e nessuno le vuole vedere o giocare.
Assolviamo subito gli scommettitori perché il loro rifiuto a mettere i propri soldi su altre scommesso più trasparenti ,più convenienti e più divertenti mi pare umanamente comprensibile.
Gli unici colpevoli sembrano essere coloro che in tutti questi anni di permanenza dell’ ippica al ministero si sono spacciati come i suggeritori del rilancio dell’ ippica.
Ad onor del vero mi dicono che le capacità tecniche sono scarse e le decisioni sono confezionate da coloro che non vogliono cambiare nulla rispetto al recente passato (calendari fotocopia) o a suggerire modifiche di dubbio spessore tecnico.
Ora quando si parla di un possibile triplice cambiamento questi fenomeni dell’ immobilismo cercano di far fallire il cambiamento.
La logica vorrebbe che tutta la filiera ippica facesse corpo unico per ottenere il cambio totale dell’ attuale sistema che sta portando lentamente alla morte l’ ippica italiana urlando a gran voce il proprio NO e chiedendo un dialogo con i nuovi arrivati speriamo interessati a risolvere il problema di un comparto tralasciando i responsabili passati e spedendoli nel dimenticatoi, mutuando le parole di una canzone di un cantautore non amato dal colore politico del mondo di mezzo:
tornate a casa nani, levatevi davanti,
per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
NOTA BENE
A chi indovina autore e canzone ricco premio consistente in banconota da tre euro(falsa come le promesse fatte agli ippici nel 2019) e pagabile a 180 giorni .
Come si può constatare che sempre la DUNA stiamo proponendo in vendita!
REDANDBLACK
La morte non è
una luce che si spegne.
E’ mettere fuori la lampada
perché è arrivata l’alba