A leggere i commenti sul nuovo decreto nessuno ha capito di cosa si tratta.
La colpa è sicuramente di noi poveri ippici incolti ed approssimativi.
Comunque in fin dei conti quello che preoccupa non è la modalità scelta, DIALOGO COMPETITIVO, ma la finalità che si vuole conseguire.
La scelta di una procedura caratterizzata da un minor grado di formalismo e da un più accentuato livello di discrezionalità che salvaguardando il principio di concorrenza, rende l’ iter più flessibile, diminuendo il livello di formalità e di complessità procedurale, a vantaggio di una valutazione più rapida ed efficiente.
L’ esperienza degli ultimi anni ci ha dimostrato che anche l’ applicazione del regime della gara più rigido, com’è stato strutturato , spesso non garantisce una selezione più efficiente, i bandi della TV e della comunicazione stanno a rappresentare come bandi inappuntabili abbiano prodotto risultati esecrabili.
Ribadiamo che anche accettando il pensiero di Macchiavelli :” IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI” applaudiamo il mezzo, DIALOGO COMPETITIVO, ma a quale FINE?
Inoltre questo splendido orizzonte a cui dovremo approdare è stato discusso con qualche stakeholder? (Abbiamo tralasciato ovviamente l’ inutile CONSULTA, di cui ormai si sono perse le tracce)
Il MASAF dovrebbe avere la trasparenza e la condivisione come primi punti nel suo agire e non ci riferiamo alle modalità burocratiche scelte, ma a quello che dovrà essere l’ obbiettivo da perseguire.
Precisiamo che perseguire genericamente :
- Il rilancio dell’ ippica
- Ottimizzare gi ippodromi
- Avvicinare il pubblico
Equivale a fare un bando per :
- Risolvere la fame nel mondo
- Ottenere la pace
Argomenti sicuramente primari ma ………………………………….
REDANDBLACK
La morte non è
una luce che si spegne.
E’ mettere fuori la lampada
perché è arrivata l’alba