Esiste il famoso adagio “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” che nel caso dell’ ippica più che un mare risulta essere l’ oceano.
Infatti in questi 10 anni, tra il 2013 e 2023, molte cose sono state dette ma pochissime sono poi state fatte e in alcuni casi quelle fatte si sono rivelate pure dannose.
Scorriamo rapidamente i periodi:
- RENZI/MARTINA approvata dal Parlamento la Delega Fiscale con la Riforma Ippica e mai data applicazione dal governo
- RENZI/MARTINA approvato dal Parlamento il Collegato Agricolo con riforma ippica mai applicata se non per il cambio dalla tassa sul movimento a quella sul margine per la quota fissa che ha causato perdite di decine di milioni di euro agli introiti ippici e dell’ erario
- MARTINA/CASTIGLIONE classificazione degli ippodromi decretata e mai applicata
- CENTINAIO creazione della task force per riformare ippica fallita dopo pochi mesi e scrittura del LIBRO VERDE (la peggior prosa edita dal MASAF per forma e contenuto del secolo) rimasto fortunatamente lettera morta
- BELLANOVA/L’ABBATE presentazione di uno schema di riforma ippica rimasta solo sulle slide
- PATUANELLI/BATTISTONI riforma dei pagamenti con il dirigente delegato (nessuna notizia più ricevuta) e la creazione della Direzione generale dell’ ippica
In questo ultimo decennio abbiamo sentito molte supercazzole (fonte “AMICI MIEI”) o visto applicato solo la COSTANTE DI SKINNER (fonte “leggi di Murphy) ed assistito a tanti naufragi e costatato che quello arrivato in porto (tassa sul margine e Consulta ippica)è risultato inutile o dannoso per il comparto o ancora da scoprire nel futuro (Direzione Generale Ippica).
Come si vede l’ ippica ha bisogno di un Nuovo CRISTOFORO COLOMBO che riesca a salpare sul mare oceano della burocrazie ministeriale e degli interessi ippodromi/concessionari per arrivare in un porto utile per il futuro dell’ ippica.
La speranza è l’ ultima a morire.
REDANDBLACK