L’ ippica ha sempre avuto delle certezze e una di queste era che all’ avvicinarsi della legge finanziaria arrivava puntuale l’ emendamento dell’ on. Russo che chiedeva l’ abbassamento della tassazione sulla quota fissa.
Puntualmente l’ emendamento veniva bocciato perché avrebbe creato un minor gettito all’ erario e quindi non era a costo zero.
Ovviamente la perdita oltre che dell’ erario era anche per la stessa ippica.
Ora si viene a sapere che in assenza dell’ on. Russo non più presente in parlamento lo stesso emendamento sarà ripresentato.
Visto che il passaggio dal prelievo sul movimento alla tassa sul margine venduta ai creduloni come risoluzione dei problemi ippici ha causato tre semplici evidenze in questi anni:
- Passaggio di una parte rilevante delle scommesse dal totalizzatore alla quota fissa
- Calo dei proventi sia all’ ippica che all’ erario
- Aumento dei proventi dei concessionari.
Sul campo poi tuti possono vedere poi che le quote non hanno subito i miglioramenti promessi e i margini sono attestati intorno al 15% a prescindere dal giocato.
In caso di approvazione sia l’ erario sia l’ ippica per aver lo stesso introito attuale con 500milioni di movimento dovrebbe concretizzarsi un movimento di 1miliardo, mentre in questo caso gli assuntori raddoppierebbero gli introiti.
Siamo disponibili a fornire ai dirigenti ministeriali competenti un PALLOTTOLIERE di ultima generazione per poter fare questi semplici calcoli.
Inoltre il medesimo PALLOTTOLIERE potrà servire a calcolare i giorni necessari per il pagamento dei premi, a forse per questo ne servirebbero due.
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