Ven. Ott 18th, 2024

Si leggono tante dichiarazioni o documenti in merito a come “rivoluzionare” l’ ippica futura.

Abbiamo notato che tutte hanno un comune denominatore: come distribuire al meglio le risorse economiche disponibili.

Quindi dalla Consulta, dai vertici politici e tecnici tutti a rappresentare il prossimo calendario 2025 sciorinando i criteri per meglio distribuire le risorse , aborrendo i tagli e elencando le ovvietà di base mai però intervenendo sulle reali storture. Tutto scontato, ma condivisibile, pronto e cotto da servire entro  Settembre 2024  senza però citare che a quell’ epoca, nessuno saprà quanti soldi saranno disponibili per il 2025, cifra che sarà indicata in finanziaria che sarà esecutiva non prima di metà dicembre 2024.

Nemmeno un rigo, una sillaba , un asterisco su quali siano le corse più remunerative o le peggiori  per gli introiti ippici ,quindi su quali puntare, quali eliminare quali modificare, quindi nessuno pensa a come aumentare gli introiti ma a come si devono spendere i sodi!

Quisquilie e pinzillacchere diceva il poeta Totò!

Abbiamo poi preso visione della “VISION” (così è scritto) squadernata in 40 diapositive predisposte per il TAVOLO DI LAVORO (immaginiamo il luccichio agli occhi  del “mobiliere per eccellenza) per la Classificazione ippodromi.

Nulla di nuovo sotto i sole: è il modello multiparametrico esposto già ai tempi di Castiglione in una veste grafica più accattivante , del resto sono passati alcuni anni e le competenze su Powerpoint hanno fatto passi da gigante.

Quindi dato 100 il massimo le varie voci e “sottovoci”  sono state suddivise in proporzione per dare appunto il 100 finale.

All’ epoca di Castiglione dopo le correzioni effettuate il100 massimo fu trasformato in 130 stravolgendo la logica del modello, ma si sa che la matematica è una scienza per le persone normali ma un arte immaginifica per i politici di turno.

Una valutazione approfondita sui parametri la faremo, al momento abbiamo valutato solo il “peso”  dato a chi porta soldi all’ ippica e permette la sopravvivenza della stessa.

Il “valore” dato al pubblico, inteso come strutture disponibili è meno del 17% sul totale, il peso dato alle strutture per raccogliere le scommesse sul campo  è dello 0% (parametro non valutato) il peso dato al movimento delle scommesse generato dall’ ippodromo (on track e off track) è dell’ 1,5%.

Quindi anche qui il concetto prevalente è come distribuire i soldi disponibili, lasciando residuale il concetto di come aumentare le entrate.

Tralasciamo il solito tormentone che molti declinano senza nemmeno sapere di cosa parlano: riforma scommesse, abolizione doppio totalizzatore, quota fissa, pay out e amenità varie.

Quindi la strada è tracciata: doppia carreggiata a 4 corsie ciascuna, per come si spendono i soldi, sentiero sconosciuto e demandato agli assuntori di gioco per come aumentare le risorse!

Domanda: aumenteranno le risorse degli ippici o le loro?

REDANDBLACK

La morte non è
una luce che si spegne.
E’ mettere fuori la lampada
perché è arrivata l’alba

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