“ «La soluzione si trascina»; «il problema, una volta posto, deve esser risoluto»; «urge, non si può tardare oltre ad affrontare la questione». Chi legga queste e simiglianti sentenze pensa perché il governo, perché il parlamento, perché il ministro competente, tardano tanto? Codesti frettolosi non riflettono: è questo davvero non uno dei tanti, ma il problema; e come accade che di volta in volta, ogni giorno diversi, tanti siano i problemi urgenti, dei quali la soluzione non può farsi attendere senza danno, anzi senza grave danno? Perché è così lungo l’elenco dei problemi urgenti; e così corto quello degli scritti nei quali sia chiaramente chiarito il contenuto di essi? Come si può deliberare senza conoscere? Nulla, tuttavia, repugna più della conoscenza a molti, forse a troppi di coloro che sono chiamati a risolvere problemi……………………………………come se le soluzioni non maturate e non ragionate non partorissero necessariamente nuovi grovigli e rinnovate urgenze di porre rimedio a peggiori mali.”
Vorrei averle scritte io questi concetti, sono invece di un grande Italiano, Luigi Einaudi, parole scritte nel 1956 e raccolte nel libro “Prediche inutili”.
Titolo perfettamente calzante, perché tutto quello che si cerca di suggerire per conoscere rimane lettera morta e il tutto si riassume nel concetto “ Come si può deliberare senza conoscere”.
REDANDBLACK