Dom. Dic 22nd, 2024

Tutti conoscono la storiella dei “due polli” che spiega come  l’ interpretazione  dei dati può dare spiegazioni spesso completamente errate ma utili a chi li commenta.

La storiella dice in una famiglia di due persone, una di queste mangia due polli l’ altra nulla , ma attraverso la statistica si può dedurre che ciascuno ha mangiato un pollo.

Questo travisamento della realtà appare evidente da una ricca paginata di EQUOS corredata da colorati grafici.

L’ argomento come al solito è l’ annosa questione della quota fissa per chiedere diminuzione della tassazione sul margine.

Dove sta l’ utilizzo dello schema “due polli”?

In una interpretazione “di parte” sull’ andamento del totale delle scommesse.

Dai dati appare evidente che dal 2004 al 2011 il calo vistoso visto il passaggio da 2900M a 1325M quindi un calo del 55%.

Nel 2012 viene indicata l’ introduzione della quota fissa che fino al 2018 ha un prelievo sul movimento, in questo periodo  il totale dell’ ippica ha un calo del 53% , se ne deduce che l’ avvio della quota fissa è stata ininfluente.

Nel 2018 si passa alla tanto richiesta diminuzione della tassazione portata sul margine e non sul movimento.

Dal 2018 al 2020 ,inizio COVID abbiamo un calo uguale del 49%. Quindi un intervento inutile se non dannoso visto il drastico calo delle entrate per l’ ippica e l’ incremento solo per i concessionari.

Dal 2021 fino al 2023 vi è una inversione di tendenza visto che abbiamo aumento   da 349M a 668 M che ha portato un incremento della incredibile somma per l’ ippica di 12M visto che l’ aumento della quota fissa è avvenuta di pari passo con la diminuzione della scommessa a totalizzatore più conveniente per l’ ippica.

Questo aumento poi è avvenuto senza nessun cambio della tassazione.

Perché la martellante richiesta di intervento sulla tassazione?

La risposta nell’ articolo:

“ i ricavi netti dei concessionari siano nell’ ippica inferiori della metà a quelli dello sport e virtuali”

Riassumendo il cambio di tassazione produce:

  1. Nessun vantaggio allo scommettitore (pay out invariato)
  2. Scarso vantaggio all’ ippica (dimostrazione nei prossimi giorni)
  3. Nessun vantaggio per l’ erario

Quindi l’ aumento di questi ultimi anni è avvenuto nonostante:

“non vi sia interesse a promuovere questo prodotto “

Il comparto ippico ha molte colpe ma chi di dovere deve aver ben chiaro che il mancato rilancio delle scommesse ippiche è in parte causato dal boicottaggio dei concessionari  sia alla quota fissa che al totalizzatore.

REDANDBLACK

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *