Ven. Nov 22nd, 2024

Ritorniamo ancora sui casi delle sentenze doping.

Dai social leggiamo dell’ indignazione per la mancanza di un organo che controlli l’ operato delle Commissioni Disciplina MASAF citando come esempio la FISE/CONI.

La confusione è totale.

Non è il CONI ad intervenire ma un Organo disciplinare in seno al CONI e questo è possibile in quanto procedura prevista dai regolamenti.

Questo step è indispensabile in quanto i tesserati federazioni/CONI non possono accedere alla giustizia amministrativa per la clausola compromissoria, quindi per garantire il diritto alla difesa si è introdotto questo step ulteriore per garantire come a tutti i cittadini italiani la possibilità di avere tre gradi di giudizio.

Al MASAF la giustizia domestica prevede due gradi di giudizio più l’ eventuale ricorso al TAR non esistendo la clausola compromissoria,  chiaro e trasparente.

Stiamo invece assistendo ad un tentativo , di cui non comprendiamo il fine, di intorbidire le acque.

Ora dopo:

  • aver puntato il dito contro le Commissioni di Disciplina colpevoli di aver applicato il regolamento
  •  aver puntato il dito contro Allenatori e proprietari colpevoli di difendersi e chiedere l’ applicazione del regolamento
  • Aver puntato il dito contro gli avvocati di aver omesso  comunicazioni che invece a norma di regolamento non  competevano a loro

Ora il “colpevole” sarebbe la mancanza di un organo controllore del MASAF che invece esiste ed è il TAR.

Gli uffici MASAF potevano fare appello sulle sentenze ed eventualmente ricorrere al TAR? Si

È stato fatto nei tempi previsti e rispettando i gradi di giudizio domestici? No.

Sempre allo stesso punto ritorniamo ,le omissioni degli uffici , ma da questo orecchio chi si indigna non ci sente.

Perché?

Eppure, senza scomodare pareri di giuristi, basta leggere sui social che tutti hanno capito come il peccato originale cioè la non applicazione di un comma dell’ articolo 10 era di competenza dell’ ufficio MASAF.

Su questo silenzio.

Perché?

Consigliamo agli indignatori di richiedere al Direttore Generale se è a conoscenza del documento del 22/2/2023 prot.n°0117290 depositato presso le Commissioni Disciplina, quindi facilmente accessibile, dove è scritto che l’ ufficio volontariamente non ha inviato le comunicazioni non ritenendole di sua competenza.

Quindi norma chiara, ammissione chiara, colpevole chiara ma il dito viene puntato su tutti ma non sull’ ufficio.

Perché?

REDANDBLACK

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *