Era già stato detto, non troppo tra le righe, nei mesi passati ma adesso dopo le dichiarazioni del ministro dello sport ABODI si delinea il futuro dell’ ippica italiana.
La volontà è chiara, accorpare l’ ippica alla FISE con la scusa che l’ ippica è sport.
Alla luce di questa linea tutte le mosse attuali iniziano ad avere un senso.
L’ abbandono dei progetti di legge per la riforma dell’ ippica.
La creazione di una direzione generale tecnocratica a cui l’ indipendenza dell’ ippica non conoscendola, non importa.
La creazione di una Consulta che a maggioranza schierata applaudirà la fagocitazione.
La chiamata di rappresentanti FISE ovunque anche se la Direzione Generale non ha nessun compito in comune con la FISE in quanto il DPR e lo statuto UNIRE che reggono tutti i compiti e gli atti ministeriali mai nomina la FISE.
Del resto i poveri resti economici fanno gola all’ equitazione essendo, anche se resti, enormemente superiori alla disponibilità della FEDERAZIONE e si sa qualcosa rimarrà attaccato.
Dunque dopo essere l’ unico stato al mondo con un ippica ministeriale saremo l’ unico stato al mondo dove l’ ippica sarà inglobata e forse comandata dall’ equitazione.
Del resto l’ incompetenza prospera se un Ministro pensa che gli ippodromi avranno un impulso reale dall’ equitazione, nessun ippodromo al mondo di un certo livello ha una commistione fissa con l’ equitazione .
Probabilmente la nuova classificazione degli ippodromi sarà la prova del nove di questa deriva.
Milano farà da capofila e purtroppo l’ esperienza di Follonica non ha insegnato nulla.
REDANDBLACK