C’era una volta un ippica dove il montepremi era 4 volte l’ attuale, dove le corse era oltre il doppio delle attuali, l’ ente si occupava di scommesse e la raccolta era 4 volte quella attuale e nascevano oltre il triplo dei cavalli.
A sovraintendere e controllare tutto dal MINISTERO bastava un funzionario/dirigente di un singolo ufficio che tra l’ altro si occupava di molteplici altri argomenti.
Da allora abbiamo assistito alla MOLTIPLICAZIONE dei ruoli ministeriali fino alla pletora attuale (DIREZIONE GENERALE, UFFICI PLURIMI, funzionari, consulte, comitati di saggi, libri di vario colore, consulenti e consigliori e varia umanità) e davanti a questo schieramento di competenze l’ ippica di fatto è stata ridotta come un pesce che boccheggia fuori dall’ acqua.
Gran Risultato.
Comunque due punti fermi hanno attraversato intatti questo cataclisma:
- Gli ippodromi il cui numero è rimasto quasi identico
- Il costo della televisione a carico dell’ ippica
In effetti avere delle certezze aiuta a ……disperarsi.
Infine un suggerimento per il discorso di chiusura della FIERA CAVALLI, oltre a tutti i punti positivi elencati ogni volta, sottolineate che l’ ippica italiana è l’ unica al mondo gestita direttamente da un MINISTERO, neanche l’ UNIONE SOVIETICA ai tempi del comunismo era riuscita a tanto, quindi siamo un UNICUM MONDIALE!
Oddio il fatto di essere gli unici dovrebbe far riflettere soprattutto perché molti altre ippiche vanno bene mentre noi andiamo male…….
Come direbbe MARZULLO: fatevi una domanda ,datevi una risposta.
REDANDBLACK